POLLENA TROCCHIA: L'IMPORTANZA DI ANDARE A VOTARE!

Da un lato chi ci mette la faccia e si assume la responsabilità di provare a governare il paese, consapevole delle difficoltà e dei sacrifici che questo richiede, degli ostacoli che si incontreranno lungo il cammino, del tempo sottratto agli affetti e al riposo. Dall'altro chi abdica al proprio ruolo e preferisce non presentarsi alla competizione elettorale, chi non riesce o non vuole assumersi responsabilità, chi non ha nemmeno il coraggio di proporsi ai propri elettori, privando tutti i cittadini di Pollena Trocchia della possibilità di valutare due diversi programmi, due diverse idee di sviluppo del paese. Da un lato chi in questi anni si è rimboccato le maniche e ha lavorato per la comunità, tra mille imprevisti, riuscendo al tempo stesso a mettere insieme un gruppo con il quale continuare il percorso avviato. Dall'altro chi ha dimostrato di non saper andare oltre alle critiche da social, alle strumentali richieste di chiarimento e alle polemiche sterili. Anni di critiche che non si sono trasformati, ora che era il momento giusto per farlo, in una reale alternativa di governo. Ora, parte di questi ultimi lanciano antidemocratici inviti a non votare, lasciando credere che se non c’è alternativa è meglio non esercitare quel diritto-dovere al voto per ottenere il quale ancor oggi in tanti paesi si continua a morire. Votando si può sempre scegliere, si può sempre lanciare un segnale, anche se c’è una sola lista. Andare a votare e lasciare la scheda bianca o annullarla rappresenta un segnale, testimonia la volontà di esprimere comunque la propria opinione e non confondersi con l’indifferenza di chi preferisce il mare all’esercizio della democrazia. Votando si può dare più peso all’esperienza di governo o ai volti nuovi che compongono l’unica lista presentata, si può dar più peso ai capelli bianchi o ai volti giovani, alle quote rosa o quelle blu. C’è sempre una scelta, c’è sempre un’alternativa, nonostante chi ha provato e prova ancora a negarla, tradendo i propri elettori e l’idea stessa di competizione democratica.

Arturo Cianniello

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