Frisona Italiana
Bruna Italiana
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Jersey
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Agerolese
Rendena
La lattazione
Mammogenesi
· Fase di sviluppo mammario.
· Fase di secrezione.
· Fase di involuzione.
Fase di sviluppo mammario
1. Fase prenatale: movimenti di cellule dall’ectoderma (faccia ventrale) a formare creste o linee del latte, i bottoni mammari e il capezzolo rudimentale. Accrescimento isometrico (fattori mesenchimiali).
2. Fase prepuberale: accrescimento di tipo isometrico; mammella pochi dotti primari e secondari.
3. Fase puberale: accrescimento ciclico; accrescimento per azione degli steroidi ovarici e dell’EGF (fattore di crescita epidermica) secreto dal rene e TGF (Trasforming growth factor).
4. Fase di gestazione: accrescimento di tipo allometrico. E2+PRL+ACTH — sviluppo duttale; P4 — sviluppo lobulo alveolare; lattogeno placentare ? aumenta azione della PRL.
Fase di secrezione
Minore attività di fattori inibenti e/o dal rilascio di fattori al parto che stimolano l’attività. Il mantenimento della lattazione potrebbe dipendere da una azione coordinata tra PRL ( inibizione produzione IGFBP- 5 ) e dal GH (stimolazione secrezione IGF1 che mantiene l’integrità delle cellule e la loro funzione).
Fase di involuzione
1) Graduale: progressiva regressione dopo il picco di produzione determinata da processi autolitici (lisosomi).
2) Indotta: dovuta ad improvvisa cessazione della lattazione.
3) Senile: regressione legata all’età
4) Causata: fattore autocrino inibitorio locale (FIL) probabilmente IGFBP–5. Riduzione del numero di cellule secretorie legate a caduta della produzione lattea dopo il picco. Morte cellulare predeterminata (apoptosi) e in risposta ad uno stimolo fisiologico. FIL – riducela sintesi di RNAm attraverso una riduzione dei recettori della PRL.
L’inizio della lattazione è caratterizzato da un continuo modificarsi del quadro endocrino-metabolico condizionato dal rapporto tra:
· l’energia assunta con gli alimenti
· l’energia necessaria a soddisfare i fabbisogni (mantenimento, accrescimento e produzione lattea)
Regolazione dell’ingestione di alimenti
· Fattori fisici: contenuto in pareti cellulari; caratteristiche organolettiche degli alimenti.
· Fattori metabolici: contenuto energetico; contenuto proteico; fermentescibilità della razione; stato di ingrassamento.
Priorità di utilizzazione energetica nei ruminanti (Short e Adams, 1988):
· metabolismo basale
· attività
· accrescimento
· riserve energetiche
· gestazione
· lattazione
· riserve addizionali
· ciclo estrale ed inizio della lattazione
· riserve in eccesso
Distinguiamo:
· fase ascendente o catabolica: dai primi giorni della lattazione fino al picco che si verifica intorno ai 40 gg. Caratterizzata da disoressia funzionale, ipotiroidismo funzionale
· fase di plateau o anabolica: costanza nella produzione lattea
· fase discendente: involuzione mammaria (graduale, indotta, causata o senile)
Il mantenimento della lattazione potrebbe dipendere dall’azione coordinata tra PRL e GH.
La produzione quali-quantitativa del latte può essere influenzata da molti fattori. Tra i principali ricordiamo:
· fattori genetici
· alimentazione
· stato sanitario
· stato di gravidanza
· numero di mungiture (pressione endomammaria)
· numero di lattazioni
· lunghezza dell’asciutta
· ambiente
Quasi tutta la produzione di latte avviene durante la mungitura. Le principali caratteristiche fisico-chimiche del latte sono determinate dalle concentrazioni di lattosio, proteine e grassi.
Il lattosio (disaccaride composto da glucosio e galattosio) viene formato nell’apparato del Golgi delle cellule secernenti della ghiandola mammaria.
Le lattoglobuline sono sintetizzate soprattutto dal RER e in parte derivano dal sangue.
Le PROTEINE del latte sono per l’80% costituite da caseina.
I grassi vengono sintetizzati in parte dalle cellule mammarie e in parte vengono assunti con la dieta e nel latte formano dei globuli.
I minerali vengono presi direttamente dal circolo sanguigno attraverso un meccanismo di diffusione e un meccanismo attivo.
La mungitura
E’ quel processo che mima la suzione del vitello e che ha come scopo la fuoriuscita del latte prodotto nella giornata. Può essere manuale o meccanica.
Mungitura meccanica
Viene divisa in tre fasi, ognuna delle quali può essere causa di alterazioni dell’aspetto sanitario del latte (aumento della carica microbica, del numero di cellule somatiche e del numero dei granulociti):
1. fase di preparazione: lavaggio e asciugatura
2. fase di mungitura
3. fase di sgocciolatura
L’impianto di mungitura deve essere a norma (sono idonei quelli che rispondono alle norme ISO 3918 – Terminologia; ISO 5707 – Costruzioni; ISO 6690 – Modalità di controllo). L’impianto va controllato all’inizio e durante ogni mungitura.
Controllo dei fattori influenzanti la qualità del latte e la sanità della mammella
Le guaine devono essere dimensionate ai capezzoli, integre e sostituite entro il tempo consigliato dalla ditta produttrice.
Controllo dell’intero impianto di mungitura (impianto del vuoto, guaine, condotti del latte, etc.).
Valutazione della produzione/minuto e del diametro dei lattodotti al fine di evitare il riflusso di latte durante la fase di massaggio.
Controllo delle modalità di mungitura.
Valutazione della densità presente in stalla e dell’igiene delle operazioni di governo degli animali (rimozione lettiera, ricambio lettiera, modalità di somministrazione degli alimenti, polverosità presente in stalla o nella sala di mungitura etc.).
Marco Auriemma
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