Gomorra – La serie: 5 motivi che la rendono un capolavoro | melty.it

GOMORRA - LA SERIE: CAPOLAVORO!!! Su melty.it i motivi che lo rendono tale!!!

Con il 9° e il 10° episodio Gomorra – La serie ha mostrato tutta la sua vera essenza di serie di culto. Le avventure del clan Savastano continuano a raccogliere consensi e successo, anche negli Stati Uniti. I suoi due protagonisti, Genny, interpretato da Salvatore Esposito e Ciro, interpretato da Marco D’amore, sono ormai due icone quasi di culto. Possiamo dire, senza mezzi termini e in attesa degli ultimi due episodi e del finale di stagione, che Sky ha fatto davvero centro. Le critiche arrivate poco prima della messa in onda sono state spazzate via dalla qualità che il prodotto porta con se. Non a caso, già prima dell’arrivo in tv, era già stato venduto a numerosi network in tutto il mondo, pronti ad accaparrarsi un prodotto bello e di sicuro successo. Sollima, dopo Romanzo Criminale ci ha preso ancora una volta, sfornando quella che probabilmente diventerà la miglior serie tv italiana di sempre. Noi di melty.it vi vogliamo offrire 5 buoni motivi che rendono Gomorra – La serie un capolavoro.

1 – PERCHÉ È SCRITTA BENE. L’abc della serialità televisiva sta innanzitutto nella scrittura. Se alla base non vi è una storia buona tutto il resto crolla come un castello di carte in balia del vento. E Gomorra è scritta davvero molto bene. Merito del lavoro di un team esperto di sceneggiatori che hanno plasmato secondo il proprio gusto l’eccellente punto di partenza offerto da Roberto Saviano. L’obiettivo era mostrare la cruda realtà della camorra, ma da solo non sarebbe bastato. Così è stata costruita una storia ex-novo, con protagonisti e storie inedite, ma basate su fatti reali. L’intreccio non è certo complesso e fa proprio della semplicità la sua arma vincente. Unascrittura tentacolare, avvolgente, quasi ipnotica, lenta nel suo incedere, che ha costruito piano piano la sua fortuna in un ottimo crescendo di pathos e tensione. Il tutto coadiuvato da unabuona riuscita di tutti i personaggi principali, per un racconto corale visto sotto diversi punti di vista.

 

2 – PERCHÉ È GIRATA CON QUALITÀ. La scelta di affidarsi a tre registi esperti come Stefano Sollima, Francesca Comencini e Claudio Cupellini ha pagato. Il prodotto è stato confezionato nel migliore dei modi. La regia è sempre attenta, puntuale, con un uso quasi spasmodico della telecamera “a spalla”, utile a conferire la giusta dose di realismo ad ogni scena. Dietro ogni episodio vi è un gran lavoro e i tanti soldi spesi nella produzione si vedono davvero tutti. La fotografia, nitida e spesso oscura fa magnificamente tutto il resto del lavoro a cui si aggiungono un montaggio quasi ipnotico e inquadrature di alta classe. Sia che ci sia azione sia che ci siano attimi di calma, la qualità resta sempre alta, con uno stampo quasi americano e di forte derivazione cinematografica.

 

3 – PERCHÉ È REALISTICA. Parliamo di una storia di finzione e di personaggi totalmente inventati. Tutti quanti conosciamo però il materiale con il quale Roberto Saviano a scritto i suoi libri. Autori e sceneggiatori lo hanno assimilato, hanno imparato la lezione e deciso di mostrare il tutto senza alcun filtro. In quello che fino ad ora è riuscita a far vedere Gomorra – La serie è stata tremendamente realistica, raggiungendo vette di crudezza espressiva davvero eccezionali. Quanto mostrato fa parte della realtà di un mondo malavitoso molto spesso nascosto, ma che qui ci viene mostrato in tutta la sua profonda negatività. E non parliamo solo di omicidi e violenza, ma anche di riti, modi di fare, del mondo che si muove intorno all’organizzazione, del loro essere perfettamente integrati nel tessuto sociale del territorio e di tutto il Paese. Gli elementi sono davvero tanti e tutti terribilmente veri. Un esempio? Riguardatevi l’8° episodio di Gomorra – La serie per capire come vengono spesso e volentieri organizzate campagne elettorali ed elezioni.

 

4 – PERCHÉ È RECITATA DIVINAMENTE. Un problema non di poco conto nella maggior parte delle fiction italiane è la recitazione. Se si escludono alcuni grandi e affermati attori il resto è di un piattume e una scarsità disarmanti. In Gomorra dimenticate tutto questo. Di Salvatore Esposito e Marco D’amore abbiamo già parlato, ma tutto il cast della serie è di altissimo livello. Attori del territorio, capaci di donare completo realismo alla loro controparte fittizia. Quasi tutti esordienti, provenienti dal mondo del teatro e alla prima vera esperienza importante in carriera. Una scelta che aveva pagato in Romanzo Criminale e che qui ha dato i suoi frutti. Perché affidarsi a volti già noti quando le nostre scuole e i nostri teatri sono pieni di giovani promettenti e di grande talento? Il lavoro sul casting è stato profondo e curato: anche la più insignificante comparsa non ha mai sfigurato con i veri protagonisti del racconto.

 

5 – PERCHÉ È PROFONDA E OFFRE MOLTEPLICI CHIAVI DI LETTURA. Non viene raccontata solo una semplice storia. Nella serie Sky le chiavi di lettura per apprezzare il prodotto sono davvero molteplici e variegate. Merito della miriade di simboli e metafore che vengono lanciati in ogni vicenda, e ad ogni inquadratura. Ognuno di essi rappresenta una chiave e un punto di vista alternativo per comprendere l’universo di Gomorra. Basti pensare ai continui rimandi al mondo religioso, al netto contrasto, ad esempio, tra la calma quasi mistica di Salvatore Conte e le sue azioni efferate. Oppure alla scena del divano dei Savastano nella prima puntata, per non parlare del cane di Imma simbolo di potere e rabbia e della sua morte ad opera di Genny. Ogni momento della serie è stato studiato per regalare qualcosa in più rispetto a quello che viene raccontato “alla luce del sole”. Un modo per regalare allo spettatore la possibilità di rivedere ogni episodio e scoprire qualcosa di nuovo e inedito. Un approccio verso la scrittura e la messa in scena tipicamente americano e praticamente mai visto nel nostro Paese.

 

Manuel Lai


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